Vedere poesia: un abbraccio con l’immensità che è dentro e fuori di me.

Ad un certo punto della vita ho iniziato a scrivere poesie, ma credo di essere POESIA da sempre.

Poesia è l’interiorità che si lascia scalfire nella sua durezza lasciandosi attraversare: nave nell’oceano, astronave nello spazio. La poesia affronta l’ignoto dell’intimo, evoca immagini, tocca i sensi, arriva in modo sintetico dove l’analisi si blocca, è qualcosa di drammatico come la vita!
Dopo aver attraversato un lunghissimo deserto esistenziale, dai miei abissi è uscito un urlo. In un lungo e lento travaglio una forza impetuosa ha “ripartorito” me stessa e nella nuova forma il linguaggio era ed è quello della poesia. Linguaggio che porta in sé una promessa di vita da parte del Signore.
Con le suggestioni della poesia amo entrare nel Mistero attraverso l’ARTE; accompagnare chi mi è accanto dentro la Parola, in un dipinto, un affresco, un episodio della vita di San Francesco, uno scorcio della creazione, e condurlo verso orizzonti imprevisti, consegnandolo al sogno nel luogo più segreto del cuore.
La personale esperienza di deserto mi fa essere profondamente sensibile ai deserti altrui e consegnare a chi desidera essere raggiunto, le chiavi per sopravvivere all’assenza di senso, allo sconforto, fino a scorgere insieme, oltre la nebbia, oltre il buio, uno spiraglio di LUCE fino al BELLO, fino alla PACE.
La poesia come un ponte invisibile travalica la mente e il cuore, libera lo spirito e VEDE l’abbraccio.